Con un'interessante pronuncia della Corte di Cassazione (ordinanza 6 aprile 2021, n. 9.220) viene confermata la legittimità dell'accertamento tributario incentrato su alcuni versamenti sospetti sul conto cointestato del coniuge pur in presenza di un regime di separazione dei beni.
Contro questa presunzione è ammessa prova contraria: il coniuge sottoposto a verifica dovrà dimostrare che i versamenti fatti sul conto dell'altro non sono imputabili a propri proventi tassabili.
Occorrerà far attenzione dunque a questo principio in tema di imposte sui redditi in base al quale lo stretto rapporto familiare e la ristretta composizione della compagine sociale giustifica la riferibilità delle operazioni di versamento riscontrate sui conti correnti di tali soggetti all'attività d'impresa del veicolo societario.